L’esorcismo di Emily Rose: il docufilm che spiega la verità sul caso di ANNELIESE MICHEL

Un film che vale davvero la pena di vedere (per chi non l’ha visto) è L’esorcismo di Emily Rose, uscito nel 2005: non è un film horror come potrebbe sembrare, ma è un documentario di indagine storica e giudiziaria, basato su fatti realmente accaduti e finalmente rivelati ai media, dopo decenni di insabbiamento delle vere prove; il regista del film ha cambiato nomi e contesto, ma Emily Rose rappresenta ANNELIESE MICHEL, un grave caso di possessione demoniaca avvenuto in Germania negli anni 70.

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SCENA DAL FILM: avvocato difende il sacerdote esorcista

Il film ha il pregio di spiegare gli errori giudiziari e medici  che occultarono la verità su questo caso, per cui i genitori di Anneliese ed i sacerdoti che la assistevano vennero ingiustamente accusati di “omicidio colposo”(anche se poi le attenuanti, dovute a mancanza di prove vere contro di loro, fecero decadere ogni accusa); si sa, l’esistenza del demonio e della possessione sono “argomenti tabù” per la mentalità laicista dell’età moderna, che vuole cancellare Dio per innalzare l’uomo a “dio di se stesso”, e poi non disdegna di rivolgersi a maghi cartomanti e stregoni…una società che oggi si ritrova sempre più schiacciata da nevrosi ed angosce e sconvolta da crudeltà che non hanno nulla di “umano”….

Poco importava che la ragazza parlasse con voci maschili e diversificate, che manifestasse una forza sovrumana, che si esprimesse in aramaico e latino e greco antichi, che facesse a pezzi ogni oggetto sacro che vedeva, che avesse piaghe incurabili nei punti della Passione di Cristo, che dicesse di essere posseduta dallo spirito malvagio di un personaggio storico realmente esistito ma di cui né lei né nessuno aveva mai sentito parlare: si trattava dello spirito del sacerdote eretico Fleischmann, esistito nel XVI secolo, ma nessuno lo conosceva…si scoprì la sua esistenza solo dopo molte indagini, a seguito dell’esorcismo…Ma il tribunale (fortemente laicista) insabbiò ogni prova e sentì solo il parere dei “periti” (cioè, medici e psichiatri)…

yII caso di Anneliese è tornato alla luce solo nel 1997  e dalle trascrizioni dei sacerdoti è emerso anche questo suo sfogo con il sacerdote  padre Alt: «Ho voluto soffrire per altre persone di modo che non finiscano all’inferno. La Santa Vergine me lo ha chiesto ed io ho accettato. Ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così spaventoso, così orribile». Dopo la sua morte, una suora carmelitana rivelò ai coniugi Michel che la figlia le era apparsa in sogno. Sulla scorta di quel sogno, nel 1978 il corpo di Anneliese venne riesumato e si scoprì che era rimasto incorrotto.  Il suo corpo è sepolto nel cimitero di Leiblfing, presso la sua casa natale ancora oggi meta di innumerevoli pellegrinaggi.

FACCIAMO LUCE SULLA VERA INDAGINE DEL CASO, i veri fatti emersi anche nel film. Padre Gabriele Amorth, sacerdote esorcista e fondatore dell’Associazione Internazionale Esorcisti, ha affermato che il caso di Anneliese è sicuramente un CASO MISTICO: una persona che accetta di donare la propria vita a Dio in espiazione dei peccati del mondo, ce ne sono moltissimi di casi analoghi nella storia dei Santi, riportiamo una sua intervista ed un lavoro di indagine svolto insieme a medici, giudici e teologi. 

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PADRE GABRIELE AMORTH

“Ne ho seguiti vari di casi simili a quello di Anneliese Michel nella mia esperienza di esorcista, e so che anche altri esorcisti hanno avuto casi di questo tipo. Perciò non faccio colpa ai medici di non aver ottenuto nulla (un po’ come i medici che si sono sforzati di far cicatrizzare le stimmate di Padre Pio), e non faccio colpa agli esorcisti se anche i loro sforzi non hanno avuto il successo sperato. In Anneliese Dio ha compiuti i suoi piani, dalla ragazza stessa accettati.
Inutile dire che la stampa ha fatto molto chiasso su questo caso, sempre schierandosi compatta contro i genitori e gli esorcisti. Sono stati scritti anche vari libri e molti articoli. Solo ultimamente, dopo ricerche più approfondite, sono comparsi studi dubbiosi o decisamente contrari alla condanna del tribunale. I suoi genitori e i due sacerdoti esorcisti sono stati incriminati, sottoposti a processo penale e condannati. Il fatto che più colpisce di questo caso è la incredulità di molti ecclesiastici tedeschi,ormai sottomessi al positivismo laicista dilagante: ancora oggi,in Germania non esiste un sacerdote esorcista; intanto la Germania è diventata la capitale dell’occultismo in Europa!

IL CASO ANNELIESE MICHEL E I DOCUMENTI DELLA VERITA’
41qkh2bfx4il-_sx331_bo1204203200_Chi vuole approfondire il caso non può ignorare lo studio voluminoso dettagliato della Dottoressa Felicitas Goodmann (non cattolica), i scritti vari della dottoressa Elisabeth Becker e soprattutto il duro attacco alla sentenza fatto da un giudice della Germania del Nord, Dottor Harald Grochtmann, giudice della Pretura di Rheda-Wiedenbruck.
Mi baso prevalentemente su questo studio critico, che a sua volta si fonda sulla sentenza di condanna, pronunciata dal tribunale di Aschaffenburg, in cui si riassumono anche i
fatti principali.

Anneliese dal 1969 era in cura da un neurologo, per attacchi notturni. Ebbe abbondanti cure anche da altri sette medici, senza mai nessun beneficio. Solo il 4 dicembre del 1973 l’elettoencefalogramma registrò vaghi segni di epilessia. Alla fine del 1973 e all’inizio del 1974 incominciò a lamentarsi perché vedeva “ spaventose figure diaboliche” e sentiva odori puzzolenti, non percepiti da chi le stava accanto. Nell’estate del 1973 Anneliese superò l’esame di maturità e in ottobre iniziò gli studi di Pedagogia e Teologia. L’8 febbraio del 1975 tenne una lezione-prova, valutata “buono”. Ma si accentuarono altri fenomeni strani. Nel luglio del 1975, un anno prima di morire, iniziò a parlare con voce alterata, non sua.
L’amico Peter Hansel, che la seguì da vicino e fu interrogato a lungo dal tribunale come testimone, affermò che Anneliese, cattolica molto praticante come tutta la sua famiglia, dalla fine del 1975 non sopportava più la vista di immagini sacre; dalla sua camera buttò via una bottiglia di acqua benedetta, spezzò una corona del Rosario, ruppe un Crocifisso. Poi sopraggiunse l’insonnia, un comportamento aggressivo (del tutto contrario al suo carattere), l’incapacità di assistere alla celebrazione della Santa Messa. Una volta rimase immobile e acquistò un peso tale da non poter essere spostata da nessuna forza (pesava allora 31 chili); bastò una preghiera di un sacerdote perché ritornasse normale. Si aggiunsero sempre più altri fenomeni strani per la gente, ma non per noi esorcisti.

Il parroco Hermann volle consigliarsi con un sacerdote particolarmente stimato, Padre Hernst Alt. A questi gli capitarono subito fatti strani, fin da quando gli furono consegnate due lettere, una di Anneliese e una della madre; tanto che il 30 settembre 1974 si sentì in dovere di scrivere al Vescovo di Wurzburg, Monsignor Joseph Stangl: «Non ho letto quelle due lettere, ma d’improvviso mi sentii tanto male che da un momento all’altro avrei potuto perdere i sensi. La sera, durante la Santa Messa vespertina, ricordando quella ragazza sconosciuta, sentì come una botta alle spalle e un forte odore di bruciato, da restarne stordito».
Exorzismus-Prozess: Pater Arnold RenzDopo aver constatato altri fenomeni strani, Padre Alt si consultò con un noto esperto di possessioni diaboliche, il gesuita Padre Rodewyk di Francoforte; poi scrisse di nuovo al Vescovo la sua convinzione che Anneliese fosse realmente posseduta dal demonio. Il Vescovo, dopo matura riflessione e preghiera, incaricò come esorcista Padre Renz, stimatissimo superiore dei Salvatoriani. Il 24 settembre 1975 il Padre Renz fece il primo esorcismo ad Anneliese, nella casa dei suoi genitori a Klingenberg; il 1° ottobre si incominciarono anche a registrare gli esorcismi, che furono in tutto 67. La madre di Anneliese mi ha inviato tre di quelle cassette: non occorre comprendere il tedesco per poter riconoscere, in modo chiarissimo, che le reazioni sono quelle tipiche delle possessioni diaboliche. Conserverò tali cassette per l’archivio che ho speranza di poter costituire.

Nei periodi di minori attacchi demoniaci, Anneliese riuscì ancora a dare vari esami universitari. Negli ultimi mesi di vita rifiutò ogni aiuto da parte dei medici, avendone esperimentata per anni la totale inutilità; i genitori non hanno voluto contrastare la sua volontà, quando i medici l’avrebbero voluta sottoporre a cure forzate: ed è stato questo il più grave atto d’accusa rivolto loro dal tribunale. Quando Anneliese morì, il 1° luglio 1976, furono indicate queste cause: enorme dimagrimento (pesava 31 chili; da notare che quando poteva mangiare si faceva dare il cibo e in pochi giorni riacquistava il suo peso normale); sforzo fisico straordinario; infiammazione polmonare. Il tribunale di Aschaffenburg, in data 21 aprile 1978, condannò i genitori di Anneliese, Padre Alt e Padre Renz a sei mesi, con il beneficio della condizionale. La sentenza dice testualmente: «Come attenuante a favore degli imputati, che credono irrevocabilmente all’esistenza del diavolo, non si deve escludere che al momento del fatto, come conseguenza del loro credo, in particolare anche nella possessione di Anneliese, essi fossero notevolmente limitati nella loro capacità di intendere e di volere». Già questo pronunciamento è assurdo. Un tribunale che si permette di condannare chi crede all’esistenza del diavolo e nella possessione diabolica, affermando che chi ha queste convinzioni è un semi-demente, pronuncia un giudizio su questioni religiose che esulano completamente dalla sua competenza e va contro ogni norma giuridica; un tribunale deve applicare gli articoli della legge (in questo caso, gli articoli della legge penale) senza evadere da essi. Inutile dire che tale sentenza è stata esaltata da tutta la stampa come un trionfo del progresso moderno. E il clero tedesco, già da lungo tempo contrario a credere all’esistenza del demonio e alle possessioni, fu ben lieto di associarsi al giubilo generale. Anche in altre nazioni, molti, deviati dal modo come i fatti venivano riferiti dai giornali, furono convinti che aveva trionfato la giustizia. Solo negli ultimi tempi è iniziato un ripensamento.

Cito le osservazioni del GIUDICE HARALD GROCHTMANN, CHE HA STUDIATO LA SENTENZA DI CONDANNA E NE HA FATTO UNA STRONCATURA RADICALE. Egli ha evidenziato nella sentenza, delle frasi che, oltre a non contenere nulla di giuridico e nessun riferimento al codice penale, pretendono di condannare verità di fede, contenute nel Vangelo e insegnate dalla Chiesa; vi sono affermazioni e lezioni ideologiche del tutto estranee al diritto costituito e su cui il tribunale non ha nessuna competenza. Giustamente un altro giurista, noto avvocato penalista di Francoforte, Schidt-Leichner, è arrivato ad affermare che quella sentenza non condanna quattro imputati, ma la Chiesa Cattolica.
http://www.sise.org.mx/it/pdf/Don_Gabriele_Amorth_Il_caso_Annaliese_Michel.pdf

Le risposte dei demonî durante gli esorcismi:  Anneliese diede la sua vita anche per questo, perché quelle risposte fossero pubblicate, perché facendo il giro del mondo si aggiungesse una prova in più dell’esistenza di Dio, proprio per coloro cui non è mai sufficiente prova.  I diavoli sono profondamente bugiardi, satana è il padre della menzogna, come Gesù ci rivela nel Vangelo, eppure durante l’esorcismo maggiore possono essere costretti a dire la verità in risposta alle domande del sacerdote che ha il ministero dell’esorcistato conferitogli dal Vescovo.

Quando è obbligato dal sacerdote esorcista, il diavolo deve sciorinare quanto sa, ogni chiodo gli venga imposto di sputare: e un buon esorcista riconosce bene la verità schiodata dalla burla beffarda tesa a depistare l’uomo dalla grazia al peccato.

LE RISPOSTE DEI DEMONI, REGISTRATE DURANTE GLI ESORCISMIcover

La dolcissima voce di Anneliese – si dispone di registrazioni a iosa – si alternava , durante ogni singolo esorcismo, a quella decisamente poco leggiadra di Lucifero, di Nerone, di Caino, di Hitler, di Giuda Iscariota, di Fleischmann (sacerdote sacrilego del XVI secolo) e di moltissime anime dannate.
Il sacerdote tedesco Gaspare Bullinger, dopo l’intera vicenda di cui aveva letto sui giornali, si sdegnò di come era andata a finire agli occhi del mondo progressista,
si documentò, si portò sul luogo che è poi anche il suo luogo natio, e decise di raccogliere le risposte dei demonî in un testo reperibilissimo (Le risposte dei demonî, Edizioni Segno, 1997, tratto da Vita e morte di Annalise Michel, versione dal tedesco di Don Silvio Dellandrea)

L’argomento qui non potrà certo essere trattato a fondo, per motivi di spazio, ma riportiamo alcune risposte, per bocca dei demoni che si presentarono.

Esorcismo del 20.10.75, Lucifero: «Ci sono alcuni che non credono nemmeno che io esista. E questi sono i miei più cari».
Esorcismo del 29.09.75, Giuda all’esorcista Padre Renz: «Molti credono che dopo la vita tutto sia finito, moltissimi, e vivono di conseguenza perché non pregano più»
Esorcismo del 24.10.75, Fleischmann (il sacerdote sacrilego dannato): «Gli Angeli custodi sono giorno e notte accanto a voi o dietro di voi, affinché seguiate il Salvatore!
Noi vi seguiamo passo per passo. Noi siamo spiriti! Oggi la gente non crede agli Angeli custodi! Questi sono i miei nemici! Io li odio!»
Esorcismo del 10.10.75, Nerone: «L’aborto è omicidio, e sempre uguale, in qualsiasi mese venga compiuto. L’anima negli embrioni [morti o uccisi senza battesimo] non arriva alla visione di Dio, ma arriva lassù, nel Cielo; però non può avere la visione beatifica perché non ebbe il battesimo».
Lucifero: «I bambini non nati possono essere battezzati».
Esorcismo dell’01.01.75, Giuda (a una domanda dell’esorcista circa la legge sull’aborto): «Noi eravamo tutti là [a Bonn, alla votazione della legge]. Tutto l’inferno stava lì: e questo lo abbiamo combinato noi meravigliosamente bene».
«Quella cosa, che lei indossa [la veste talare] la maggior parte non la indossa più. Questi modernisti sono la mia opera e ormai mi appartengono tutti».
«Le religiose dei monasteri stanno davanti alla televisione e non pregano abbastanza e non si inginocchiano, e mettono fuori le loro zampe [intende dire che prendono la comunione sulla mano]». «La corona [il Rosario] non la ritengono moderna» – si riferisce al pensiero della maggior parte del Clero dell’epoca –, «il Parroco di… nemmeno lo recita. Egli recita il Rosario una volta in settimana, ed egli crede di aver fatto un miracolo avendo fatto così! Ogni giorno! No, non dico niente! Quella lassù [la Madre di Dio], se non ci fosse!».
Dall’esorcismo del 15.10.75, Lucifero: «L’acqua santa deve di nuovo entrare nelle case! E anche il Crocefisso deve di nuovo tornare al suo posto di onore nelle case!».
«Se ne avessero un’idea [del Rosario]!» (riferendosi ai parroci) «Poiché esso è un’arma forte contro Satana e contro di noi. Io lo devo dire, purtroppo, ma molti non lo credono!».
Dall’esorcismo del 22.10.75, Lucifero: «Voi avete il potere di scacciarci, di farci uscire! Ma i più non ne fanno uso!»
Dall’esorcismo del 14.10.75, Fleischmann: «La maggior parte delle persone deve andare dal sacerdote quando è ammalata! Questo è ordine dell’Alta Dama!».
Dall’esorcismo del 27.10.75, sempre Fleischmann: «La Comunione sulla mano deve essere abolita! Questa è opera mia! Il vescovo deve ora proibire la Comunione sulla mano se prima l’ha permessa».
Dall’esorcismo del 13.10.75, Lucifero: «Bisogna pregare di più l’Angelo custode! Perché la potenza dell’inferno è adesso troppo grande. Gli uomini dovrebbero supplicare i loro Angeli perché li assistano!».
Esorcismo del 17.10.75, sempre Giuda: «Di noi quasi nessuno parla più, soprattutto i molto reverendi parroci ».

LA “SCELTA” DELLA VERGINE MARIA. ACCETTAZIONE DELLA SOFFERENZA PER I PECCATI DELL’UMANITA’78658
La tomba di Anneliese è ancora oggi meta di pellegrinaggi e fulcro di una fortissima devozione popolare. Ma il fatto più sconcertante di tutta la storia di Anneliese, che spiega e giustifica, per chi ha il dono della Fede, tutte le sofferenze da Lei subite e subite dalla Chiesa tedesca, risale però al luglio del 1975, un mese prima che iniziassero gli esorcismi. Annaliese, prima di morire, lasciò una lettera a padre Alt, nella quale gli confidava di avere avuto una visione della Vergine Maria, che la aveva sottoposta ad una scelta: essere immediatamente liberata per sempre da quei terrificanti tormenti o accettare, fino alla morte, la possessione, in espiazione e penitenza per i peccati del Clero e della gioventù tedesca. In caso contrario, molte anime sarebbero state perse per sempre. La Santa Vergine diede ad Anneliese tre giorni per decidere, ed alla fine, la ragazza accettò il suo destino di sofferenza, affiancandosi al sacrificio di tante Sante, perseguitate fino alla fine dal demonio, come Santa Gemma Galgani o come Santa Francesca Romana.
L’apostasia della Chiesa e dei teologi tedeschi, la gioventù tedesca traviata dalle lusinghe del male, ebbero in Anneliese la testimonianza viva di una giovane mistica, che assume su di sé il peso del peccato di molti, in prospettiva della loro salvezza. La sua vita non lascia spazio a dubbi ed è un’occasione di riflessione e conversione ancora oggi.graf2