La setta ufologica New Age, che programmò un suicidio di massa nel Teide(Tenerife)

tenerifeIl 7 gennaio 1998, la Polizia Nazionale riuscì a evitare che un gruppo di 33 persone, capeggiate da una psicologa tedesca, si togliesse la vita a Las Cañadas del Teide. Per mancanza di prove la leader della setta venne rilasciata. La storia ora arriva sugli schermi

 

Questa è la storia:

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La sede della setta a Tenerife, la villa della leader, la psicologa chiamata Madre Aida

Un giorno prima del loro addio definitivo a questo mondo, i membri della setta stavano preparando in una casa nel quartiere di La Salud a Santa Cruz di Tenerife la loro particolare “ultima cena”. Gli agenti che furono coinvolti nell’operazione si trovarono davanti a una scena sconvolgente, quasi da fantascienza. Uno dei poliziotti che aveva fatto irruzione in quella casa la notte del 7 gennaio 1998 raccontò che non avevano lasciato nulla al caso. Tutti indossavano fluenti tuniche, erano a piedi nudi e ascoltavano una musica molto soave, come per meditare.  Avevano alcuni paioli enormi pieni di cibo vegetariano“. All’entrata della casa, oltre alle quattro vetture di proprietà della psicologa, e alma mater del gruppo che gli adepti chiamavano Madre Aida, c’erano altri veicoli noleggiati per spostarsi nel Teide. I fedeli seguaci della setta credevano che proprio a Las Cañadas  una navicella spaziale sarebbe sopraggiunta per prelevare i loro spiriti e trasferirli in un altro pianeta, certamente molto più simile a un paradiso idilliaco. La leader del gruppo, la dottoressa in psicologia  Heide Fittkau-Garthe stava da qualche tempo  organizzando quel momento. Da alcune lettere che aveva spedito ai suoi amici in Germania  si sa che li aveva invitati a recarsi sull’isola, se volevano salvare le loro anime: “L’asse della Terra esploderà e non rimarranno né l’Europa né Monaco né la Mongolia. Avverrà l’8 gennaio a Tenerife alle ore otto. Dobbiamo pianificare insieme i giorni finali“.

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La psicologa tedesca Heide Fittkau Garthe, detta Madre Aida, leader della setta 

La Polizia Nazionale, allertata da agenti tedeschi che temevano potesse ripetersi un suicidio collettivo simile a quello che aveva avuto luogo in Svizzera nel 1994 e in cui 48 persone erano morte, decise di intervenire alla data indicata, l’8 gennaio, ed entrò nelle abitazioni interrompendo la loro festa d’addio. Al momento dell’intervento della polizia furono identificati 14 donne, 13 uomini e cinque bambini. Tutti erano tedeschi a eccezione di una donna residente nelle isole Canarie.

 

I protagonisti di questa storia oscura, molti dei quali vivevano stabilmente in Germania, visitavano periodicamente Heide Fittkau-Garthe nella sua proprietà nella località di Arafo, nel sud dell’isola, ove celebravano riunioni in cui pagavano fino a 50.000 pesetas. Inoltre, Fittkau-Garthe era riuscita a convincerli a cedere la maggior parte del loro patrimonio. In quei giorni si riuscì a stabilire che nei conti della leader vi erano entrate significative, stimate in 300 milioni di pesetas.

Le denunce delle famiglie

Ciò che attirò particolarmente l’attenzione dei media che pubblicarono la notizia fu che la maggior parte delle persone che componevano la setta possedesse un’istruzione superiore e provenisse da famiglie tedesche della classe media e alta. Fu grazie alle denunce dei figli di alcuni dei seguaci che si ebbe l’intervento della polizia, fatto che  evitò presumibilmente un tragico finale.

88_151sorel11Il 10 gennaio, il giudice che si occupava del caso, ordinò l’incarcerazione senza cauzione di Heide Fittkau-Garthe e di molti dei suoi seguaci, che furono poi rilasciati. La leader venne accusata sia per il presunto reato di appropriazione indebita che per tentata istigazione al suicidio.

Dieci giorni dopo, il giudice del Tribunale n° 9 di Santa Cruz di Tenerife,  concesse alla Fittkau-Garthe la libertà su cauzione. Senza prove, senza che fosse trovato mai nessun tipo di veleno col quale gli adepti potessero portare a termine il rito del suicidio collettivo, e soprattutto contando sull’appoggio unanime dei suoi fedeli, questa dottoressa in psicologia ottenne dal giudice la restituzione del suo passaporto e il dissequestro delle sue proprietà.

La polizia non dubitò mai della chiara intenzione dei membri di questa organizzazione di uccidersi, ma non ebbe prove con cui incolpare i capi dell’organizzazione.

Heide Fittkau-Garthe, una volta rilasciata, pubblicò sui media una lettera in cui assicurò di essere stata vittima di “assassinio morale” e che tutto quanto era accaduto era opera della figlia di uno dei suoi pazienti, che definì “alienata mentale”. Aggiunse “è  desiderio del mio cuore continuare il mio lavoro psicologico e in silenzio“.

Dopo questi eventi, cominciarono a esser rese pubbliche le testimonianze di alcuni ex seguaci della setta che affermarono di aver partecipato a orge sessuali. Il caso più noto è quello della testimone Ángela Gabriela Sieber-Kaiser, che spiegò alla polizia ciò che il gruppo chiamava “l’anello d’amore”. Questo rito prevedeva  che tutti dovessero dormire gli uni con gli altri: padre con madre, bambini con i genitori e così le persone dello stesso sesso. Secondo Ángela  Gabriela” la signora Fittkau pensava che l’atto sessuale dovesse essere portato a termine e non limitarsi alle fasi preliminari“.

Eloy Valdés un esperto di culti, ha sempre sostenuto che le  Canarie sono un luogo dove vi è un’elevata percentuale di persone che fanno parte di queste organizzazioni. Proprio un abitante di Tenerife, Leopoldo Cabrera Gil,  fu trovato morto nel suicidio di massa avvenuto in Svizzera nel 1994.

Il 3 giugno 2016 è arrivato nei cinema il nuovo film di Helena Taberna, “Acantilado“, con attori come Goya Toledo, Daniel Grao, Juana Acosta, Ingrid García Jonsson, Jon Kortajarena e Ciro Miró, che racconta parte della storia della setta di Heide Fittkau-Garthe.

In realtà, la regista ha utilizzato come punto di partenza il libro “El contenido del silencio”´ di Lucía Etxebarria, che narra in maniera particolare i fatti accaduti a Tenerife nel gennaio 1998.

Estratto da un articolo del 12 giugno 2016 a firma di  Concha De Ganzo   

FONTE ORIGINALE DELL’ARTICOLO: La Opinion de Tenerife

http://www.laopinion.es/tenerife/2016/06/12/secta-planeo-suicidio-colectivo-teide/681508.html

IL TRAILER DEL FILM (LINGUA SPAGNOLA)